Torino esoterica: esclusivo itinerario nella capitale della magia

Perché Torino è la città esoterica più famosa d'Italia? Alla scoperta del lato chiaroscuro del capoluogo piemontese

Bianco e nero, Bene e Male, luce e tenebre: a Torino si respira un’aria diversa. L’aurea di mistero che avvolge la città, la tensione emotiva che aleggia tra le le strade e gli alti palazzi ha infatti origini antichissime, un’eredità magica così potente da averla resa la città esoterica più famosa d’Italia.

Torino magica ha due anime: con Lione e Praga dà vita al triangolo della Magia Bianca, mentre si unisce a Londra e San Francesco per creare il triangolo della Magia Nera. Una natura soprannaturale che ha ereditato fin dalla nascita, quando Iside, Dea egizia della magia, ordinò al figlio Fetone di fondare la città proprio lì dove il fiume Po, incarnazione del Sole, incontrava il Dora, simbolo della Luna. Una terra di confluenza attraversata da antiche energie, amplificate dal passaggio del 45° parallelo terrestre che la taglia esattamente in due.

Il risultato è quello di una città di contrasti, in cui il giorno appartiene al Bene e la notte è governata dal Male, in cui la magia è di casa. Il 2018 infatti ha regalato a Torino il titolo di Capitale Mondiale della Magia, grazie ad un grandioso spettacolo d’illusionismo andato in onda il 31 Dicembre in Piazza Castello, quando ben 15.000 spettatori si sono trasformati in maghi provetti mettendo in scena il gioco di prestigio più grande del mondo, da Guinness World Record!

Il meglio di Torino esoterica: tour della città sulle tracce della magia

Tra antiche leggende e impenetrabili misteri Torino svela solo al visitatore più attento la sua doppia faccia. Ci siamo addentrati nei meandri del centro urbano ripercorrendo i passi d'antiche magie fino ai luoghi "bianchi" e "neri" della città. Il risultato è una mappa geografica di Torino esoterica da ripercorrere con il fiato sospeso!

• Fontana dei Tritoni

Il nostro tour alla scoperta di Torino esoterica inizia nel cuore pulsante della Magia Bianca, all’interno dei bellissimi Giardini Reali, precisamente di fronte alla monumentale vasca di marmo che ospita la Fontana dei Tritoni. L’opera raffigura una Nereide mentre si diverte tra zampilli d’acqua in compagnia di numerosi Tritoni, figli di Poseidone. Un inno alla spensieratezza della primavera, immersa nell’elemento purificatore per eccellenza, l’acqua.

• Chiesa della Gran Madre

Seguiamo il flusso d'energie positive fino alla Chiesa della Gran Madre, un edificio religioso unico nel suo genere, senza croci, con un timpano di matrice greca e di proprietà del Comune. D'altronde, si sussurra che al suo interno custodisca il Sacro Graal, il calice utilizzato da Gesù durante l’Ultima Cena. L’indizio maggiore? Le due singolari statue della Fede e della Religione sedute sopra la gradinata. La prima, con le sembianze d'angelo, porta sulla fronte il simbolo dell’occhio divino e guarda con riverenza la donna che le è accanto, Religione, l’espressione persa verso l’orizzonte e una coppa (il Sacro Graal?) sulla mano sinistra. Alcuni esperti d'esoterismo affermano che sia proprio lo sguardo della statua a indicare il luogo di sepoltura del calice, nascosto negli angoli più bui di Torino.

• Piazza Solferino e la Fontana Angelica

Credits: @Eric Borda, Flickr

La tappa successiva è Piazza Solferino con la bella Fontana Angelica, d'immenso potenziale benefico. Nata come memoriale voluto dell’allora Ministro Bajnotti in ricordo dei propri genitori, la fontana è comunemente indicata come la "Porta dell’Infinito". L'allegoria delle quattro stagioni tradizionalmente attribuita al complesso scultoreo assume una nuova valenza spirituale se osservata attraverso il filtro della magia: l’uomo, una volta sconfitto il fascino traditore d'Amore (la prima figura femminile), si lascerà condurre da Virtù (la seconda donna) verso Boaz e Joaquim, i due leggendari guardiani delle Colonne d’Ercole, che proteggono il varco verso la dimensione della conoscenza intellettuale (rappresentata dall’acqua che sgorga libera dalle due anfore marcate sotto il segno d’Ariete).

• Mole Antonelliana

Credits: @stefano_ditella

L'ultimo avamposto delle energie del Bene protegge silenziosamente la città dall'alto: stiamo parlando della Mole Antonelliana, grande protagonista di Torino esoterica. Voluta dalla comunità ebraica nel 1800, ben presto abbandonò la struttura da sinagoga per trasformarsi nell’edificio in muratura più alto del mondo, a ben 163,35 metri dalle strade di Torino. Ci viene da chiederci dunque qual sia il motivo dietro una così feroce lotta contro il cielo; apparentemente, la Mole funzionerebbe come una moderna antenna, assorbendo le forze positive dal suolo per trasmetterle in tutta la città!

• Palazzo Reale e i Dioscuri

Credits: @Elena Gabrielli, Flickr

Il triangolo della Magia Bianca esaurisce il suo incanto ai confini di Piazza Castello: al di là del cancello di Palazzo Reale Torino appartiene alle tenebre. A segnalare l’inizio del regno del Male sono le due statue di Castore e Polluce, i Dioscuri della mitologia greca che sorvegliano la linea invisibile che divide la Torino sacra da quella profana. Secondo le più audaci teorie esoteriche, sembra inoltre che Piazza Castello nasconda nel sottosuolo ben tre grotte alchemiche, dove si racconta Nostradamus trasformasse i metalli in oro con l'aiuto della pietra filosofale.

• Piazza Statuto

Credits: @Lucrezia485

Sulle tracce della magia nera ci spingiamo verso ovest fino a raggiungere Piazza Statuto, il nucleo nero di Torino esoterica. La bellissima piazza risorgimentale nasconde in realtà un passato oscuro: esclusa dal perimetro urbano, in epoca romana la zona era teatro di violente esecuzioni capitali e cimitero comune. Non c’è da stupirsi dunque se oggi la piazza ospiti il simbolo per eccellenza del triangolo della Magia Nera, la Fontana del Traforo del Frejus. Nell’alta piramide di pietra, innalzata in nome degli operai vittime dei lavori di perforazione, l’arte esoterica ha intravisto una diabolica opera del male. L’angelo posto in cima sarebbe addirittura Lucifero, l’angelo ribelle bandito sulla Terra, lo sguardo indifferente rivolto verso gli umani ai suoi piedi.

• Portone del Diavolo

E che dire del famosissimo Portone del Diavolo? Stiamo parlando della porta d'entrata di Palazzo Trucchi di Levaldigi, attuale sede della Banca Nazionale del Lavoro, il cui batacchio dorato dalle sembianze infernali è diventato una vera e propria attrazione turistica. Leggenda vuole che il pesante portone di legno intagliato sia apparso per magia in una notte tempestosa. Uno sciocco apprendista stregone ebbe l'ardire di convocare senza permesso il Diavolo in persona che, come punizione, lo imprigionò per sempre nel palazzo dietro un portone impossibile da aprire.

• Ponte del Diavolo

Credits: @simoneangilletta

L'ultimo posto magico di Torino esoterica ci porta fuori dei confini della città, sulle colline di Lanzo, dove il Diavolo ci ha di nuovo messo lo zampino. I Lanzesi infatti erano in grave difficoltà: il ponte sopra il fiume Tura che tanto si erano impegnati a costruire continuava a crollare, rendendo impossibili i collegamenti con Torino. Il Diavolo allora offrì il suo aiuto in cambio di un'anima umana. Quando venne però il momento del sacrificio, i Lanzesi decisero d’ingannare il loro benefattore facendo attraversare il ponte ad un cane. L’ira del Diavolo fu così grande che sbattendo le enormi zampe lasciò profondissime buche sul letto del fiume, visibili ancora oggi dal Ponte del Diavolo.

• Museo Egizio

Credits: @André P. Meyer-Vitali, Flickr

Una menzione speciale per il rinomato Museo delle Antichità Egizie, tra i cui 6.500 reperti archeologici si consuma con più violenza la lotta tra il Bene e il Male. Antichissime statue, sarcofaghi, papiri e amuleti sono chiamati a schierarsi con la luce o con il buio: tutti i reperti appartenenti o raffiguranti il Faraone Thutmosi III, padre delle discipline esoteriche egizie, sono portatori di energie positiva, mentre quelli legati alla figura di Tutankamon, il faraone maledetto, sono discepoli delle forze del Male.

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