Le figuracce degli italiani all'estero

20/03/2014

10 consigli sull'inglese da viaggio per evitare errori imbarazzanti!

"Dobbiamo sempre farci riconoscere!"...quando gli italiani vanno all'estero la figuraccia è dietro l'angolo! Sono passati oltre sessant'anni dal mitico "Totò, Peppino e...la malafemmina", ma le parole di Totò sono rimaste un mito dell'incomunicabilità dell'italiano all'estero: "Noio volevan, volevon, savuar, noio volevan savuar l'indiriss, ia?".

Non fare l'asino quando viaggi!

Se ami viaggiare, ma ogni volta che superi i confini italiani collezioni una serie di figuracce da riempire un album, forse è meglio se leggi con attenzione questo articolo in cui elenchiamo le 10 cose da non dire quando si è in viaggio! Basta poco per fare bella figura...o almeno per non perdere la faccia!

  1. Se sei appena uscito dalla doccia e hai i capelli bagnati, la domanda giusta da fare alla reception non è "HAVE YOU A PHON?", innanzitutto perché la forma interrogativa corretta è "do you have" e poi perchè per loro il PHON è il "telephone" e quindi la receptionist ti indicherebbe gentilmente il telefono pubblico, che non risolverà il tuo problema, a meno che tu, dalla vergogna, non decida di telefonare comunque...ad un parrucchiere! La domanda giusta quindi è: "Do you have a HAIR-DRYER I could borrow?"

  2. Se vai al ristorante e dici "WE ARE IN FOUR" il cameriere ti guarderà probabilmente in malo modo. Preferirà "Is there a table for four, please?", ma se vuoi proseguire con il piede giusto evita di ordinare una STEAK WITH CHIPS pronunciandola STICK. In quel caso ti porteranno un bastoncino, in inglese per l'appunto "stick". La pronuncia corretta di bistecca è infatti /steɪk/.

  3. Alla biglietteria della metro potresti far sorridere l'impiegato allo sportello se gli chiedi un biglietto "GO AND BACK". Solitamente loro lo chiamano "return ticket", d'altronde se uno torna si presuppone anche che debba andare...se dopo la figuraccia appena fatta, preferisci non tornare per chiedere un biglietto di sola andata chiedi un "single ticket" o "one way ticket".

  4. Non puoi rinunciare a un gelato nemmeno all'estero? Va bene, anche se questo tradirà un po' del tuo animo provinciale! Comunque sappi che non per forza otterrai quello che desideri chiedendo una "BALL OF VANILLA"..."I'd like one scoop of vanilla in a cone, please" suonerà mooolto meglio!

  5. Quando porti a cena la tua dolce metà non renderti ridicolo, ordinando un piatto di "ostrich"...le ostriche saranno anche afrodisiache, ma un piatto di struzzi non lo è di sicuro!

    Occhio alla differenza tra Oyster e Ostrich!

  6. Se sul tuo sandwich c'è scritto "NO PRESERVATIVES" e tra te e te pensi "Bè, che schifo, ci mancherebbe altro!", sappi che significa semplicemente che non ci sono conservanti!

  7. Se una sera ti invitano a visitare una "Beer factory" non aspettarti di finire in qualche strano allevamento di orsi, si tratta semplicemente di un birrificio! E se ti suggeriscono di andare a mangiare nella "canteen" non immaginarti una degustazione di vini pregiati, si tratta semplicemente della mensa!

  8. Se ti devi lamentare perchè nel tuo ostello c'è troppo rumore, "RUMOR" non è la parola giusta da utilizzare. "There's a lot of strange rumors on my floor" significa che girano dicerie e pettegolezzi...magari è vero, c'è gente che se la ride per il tuo inglese, ad esempio..."Noise" è la parola che cercavi!

  9. Quando entri in una "Library" evita di corrompere lo staff tentando di comprare i libri esposti...si tratta di una biblioteca e al massimo potrai farti una tessera per chiedere un libro in prestito! Forse allora ti conviene andare davvero in una libreria a comprare un dizionario, ricordati però che si chiama "Bookshop".

  10. Non deprimerti davanti a un hotel con l'insegna "NO VACANCY". Non vuol dire che non si fa vacanza lì, semplicemente ha finito le camere disponibili. Per evitare almeno questo problema, ovunque tu vada, prenota prima di partire...con HostelsClub "it goes without saying".

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