Venezia

10/06/2019

La città che sorge sull’acqua è da sempre una delle mète più amate dai viaggiatori di tutto il mondo grazie al suo fascino misterioso ed immutato nel tempo. Perdersi per Venezia camminando tra le sue calli è ciò che capita regolarmente ad ogni turista che arrivi in città, senza che questo rovini il soggiorno. Forse il modo più comodo e veloce per farsi un’idea delle meraviglie di Venezia è prendere il vaporetto n°1 da Piazzale Roma o dalla stazione ferroviaria e cercare di accaparrarsi i posti in fondo. Questa linea del vaporetto percorre tutto il Canal Grande, che si snoda come un’enorme S dividendo la città in due parti, e permette di scendere a San Marco e cominciare la visita della città. Lungo il percorso sul Canal Grande si possono ammirare i più fastosi palazzi della città: Ca’ Pesaro, Ca’ d’Oro, Ca’ Rezzonico, il mercato del pesce di Rialto e, ovviamente, il ponte di Rialto, Ca’ Foscari, sede dell’università , le Gallerie dell’Accademia e la chiesa della Salute.

Piazza San Marco è delimitata dagli edifici del potere della Repubblica, primo fra tutti il Palazzo Ducale. Sebbene la fondazione del palazzo risalga al IX secolo la struttura attuale fu completata solo nel XVI secolo. Il palazzo è una vetrina per l’arte, l’artigianato e l’architettura veneziane e dimostra ancora oggi lo splendore del gotico veneziano con le sue arcate ed i portali finemente ornati. In quanto capi di Stato i Dogi (parola veneziana dal latino dux, comandante) furono patroni delle arti ed il palazzo fu interamente decorato da maestri del Rinascimento Veneziano, tra cui Veronese e Tintoretto. Il Ponte dei Sospiri è parte integrante del palazzo e lo collega alle prigioni passando sopra il canale sottostante. Il suo nome deriva dal sospiro dei condannati che lo attraversavano per essere condotti nelle cupe prigioni dietro il palazzo. Queste si possono oggi visitare e fanno parte di un percorso chiamato Itinerario Segreto del palazzo ducale che evidenzia il forte contrasto con gli alloggi del doge.

La basilica di San Marco è ad un tempo un importante luogo di culto ed una dichiarazione di potenza commerciale. La basilica è un magnifico esempio degli stili architettonici e decorativi, su tutti quello bizantino, ma anche romanico, gotico e rinascimentale. L’arco al di sopra del portale maggiore e gli altri arconi della facciata sono finemente decorati a mosaici, mentre tutti i muri esterni della basilica sono ricoperti di marmi colorati, la maggior parte dei quali provenienti dall’antica Costantinopoli. L’interno della basilica è abbagliante, con le pareti interamente decorate a mosaici dorati. Il campanile, alto 99 metri, è separato dalla basilica e si trova di fronte ad essa. Fu realizzato nel X secolo ed ha svolto un ottimo servizio per nove secoli. Poi improvvisamente, il 14 luglio del 1902, crollò. La città lo volle immediatamente ricostruite mattone su mattone com’era e dov’era. Il campanile ha una sola campana, la Marangona, l’unica sopravvissuta al crollo. La terrazza panoramica del campanile è aperta al pubblico e permette di godere di un panorama mozzafiato.

Il museo Correr si trova in piazza San Marco ed ospita le collezioni d’arte sulla storia di Venezia. Nato dalla donazione fatta alla città nel 1830 da Teodoro Correr, il museo è cresciuto grazie a donazioni successive, acquisizioni e lasciti, e costituisce parte della ricca e vasta eredità dei Musei civici veneziani. L’ esposizione nel museo comincia dall’ala napoleonica, nelle splendide sale neoclassiche che divennero, dopo la caduta della Repubblica (1797), prima palazzo reale francese, quindi degli Asburgo e successivamente dei re d’Italia (1866). Le sale espositive continuano nella parte delle Procuratie Nuove, progettate da Antonio Scamozzi alla fine del XVI secolo e dove erano alloggiati i maggiori magistrati veneziani. Nelle ampie ed austere sale di quest’ala del museo sono illustrati i vari aspetti della civiltà veneziana ed è esposta la collezione di arte antica.

La più grande collezione di capolavori dell’arte veneta si trova invece alle Gallerie dell’Accademia, nel sestiere di Dorsoduro. Le gallerie si estendono sulla superficie della precedente chiesa ed il convento di Santa Maria della Carità arricchite dalle aggiunte successive del Palladio. L’istituzione venne soppressa da Napoleone ed adibita a galleria d’arte aperta al pubblico ed ospita una carrellata di capolavori della pittura veneta che va dal XIV al XCVIII secolo. Il ponte dell’Accademia che si trova di fronte alle gallerie fu costruito nel 1930 per sostituire la struttura in metallo del XIX secolo ed è il terzo ed ultimo ponte sul Canal Grande. Venne sempre considerato una struttura provvisoria da conservare fino alla realizzazione di una struttura permanente e per questa ragione parte della struttura è tutt’ora in legno. Dalla sommità del ponte si godono i panorami più belli di Venezia, di cui va almeno menzionata la vista sulla chiesa della Madonna della Salute. Questa chiesa barocca è il capolavoro di Baldassarre Longhena e venne fatta costruire in onore della Vergine Maria, la cui intercessione pose fine alla piaga della peste nel 1630. La chiesa contiene dipinti di Tiziano e di Tintoretto.

Vicino all’Accademia si trova il museo Guggenheim. Alla sua morte nel 1979 Peggy Guggenheim lasciò una collezione di capolavori d’arte moderna che raccoglieva le opere dei più importanti movimenti artistici del XX secolo. La sua casa e la sua collezione erano aperti al pubblico fin dal 1949, ma è dall’inizio degli anni Ottanta che la collezione Peggy Guggenheim è diventata uno dei musei più importanti di Venezia. La sua residenza era Palazzo Venier dei Leoni, così chiamato perché secondo la leggenda la famiglia Venier vi teneva dei veri leoni. La maggior parte della collezione si trova nell’ala est del palazzo, che è dotato di un magnifico giardino dove si trovano numerose sculture. La collezione è il risultato di un estro collezionista eclettico, ragione per cui la lista dei capolavori è lunga e ricca. Dai primi dipinti cubisti, tra i quali Il poeta (1911) e Pipe, Glass, Bottle of Vieux :Marc (1914) di Picasso e Il clarinetto (1912) di Gorge Braque. Della collezione fanno parte inoltre opere di Kandinsky, Dalì, Mirò. Ovviamente sono presenti le opere surrealiste di Max Ernst, che fu marito di Peggy Guggenheim, tra cui L’Antipapa (1942). Le collezioni temporanee si tengono invece nell’ala nuova del museo, sul lato ovest del giardino.

Ca’ Rezzonico è un grandioso palazzo che si affacciata sul Canal Grande e che risale ai secoli XVII e XVIII. Ospita il museo del Settecento veneziano. Il palazzo fu dimora di molti personaggi illustri, tra i quali il poeta Robert Browning, che qui morì. Il museo ospita la collezione d’arte e d’arredo del XVIII secolo e merita una visita anche solo per la splendida vista sul Canal Grande che si gode dalle sue sale, sontuosamente arredate con gusto tipico dell’epoca.

Ca’ Pesaro ospita invece la galleria d’arte moderna fin dal 1902. L’edificio u progettato da Longhena per una delle più antiche famiglie di Venezia, ma fu terminato solo nel 1710 da Antonio Gaspari. Ca’ Pesaro fu abitata da un gran numero di famiglie della nobiltà veneziana prima di essere donato alla città per farne una galleria d’arte. La collezione d’arte moderna è ricca di capolavori italiani ed internazionali tra cui vanno almeno ricordati Klimt, Kandinsky, Chagall, Matisse, Paul Klee e Joaquim Sorolla. Di seguito si trovano le impressionanti sculture di Adolfo Widt e l’eclettica collezione di De Lisi, contenete opere di De Chirico, Mirò, Yves Tanguy e molti altri. L’ultimo piano ospita il Museo d’Arte Orientale, una delle più importanti collezioni di oggetti del periodo Edo giapponese. La collezione è stata raccolta durante un viaggio di due anni dal conte Enrico di Borbone, che visitò l’estremo oriente intorno al 1920. Oltre ad una grande quantità di armi e di corazze giapponesi del XVII, XVIII e XIX secolo (i samurai preferivano la comodità dei movimenti alla pesantezza delle protezioni, giudicando come migliore difesa la destrezza nella scherma) si possono ammirare moltissime porcellane ed ogni sorta di eleganti oggetti d’arredamento. La collezione rimase a lungo abbandonata dopo essere stata organizzata nel 1928 ed ha acquistato con il tempo un fascino del tutto particolare.

Il ponte di Rialto è il primo ad essere costruito sul Canal Grande per collegare i due lati della città nella parte centrale del Canal grande e la sua posizione si deve all’importanza che questo luogo ebbe per Venezia fin dall’inizio. La struttura attuale è opera di Antonio Da Ponte e risale al 1592. Il primo ponte era una piccola struttura costruita nel 1180; una costruzione più stabile in legno fu costruita nel 1265, ma fu tagliato in due nel 1310 da Baiamonte Tiepolo e dai suoi ribelli a cavallo. Fu riparato, ma crollò nel 1444 sotto il peso della folla accorsa per vedere il matrimonio del marchese di Ferrara. Fu nuovamente ricostruito in legno come ponte levatoio prima di essere smantellato per costruire la versione di Da Ponte. La zona in cui è stato costruito era la parte più alta del nucleo originario di isole che compongono Venezia (Rivo Alto). La parte verso San Polo crebbe lentamente e divenne col tempo il centro principale per i servizi bancari della Repubblica. Qui è dove si scambiavano le merci e dove si trovavano i servizi bancari, insomma, il centro della vita cittadina. Oggi l’area continua ad essere trafficata per le quotidiane attività commerciali, il mercato di frutta e verdura e quello del pesce. Le Fabbriche Vecchie, lungo la Ruga degli Orefici, furono create da Scarpagnino nel 1522 e presentavano i negozi al piano terra e l’abitazione ai piani superiori. Le fabbriche Nuove si trovano invece lungo il Canal Grande e furono disegnate nel 1555 da Sansovino come abitazione per i magistrati. La Pescheria (il mercato del pesce), che si estende nel Campo delle Beccarie, fu ricostruita in stile gotico nel 1907 ed è il luogo in cui viene venduto il pesce fresco dal 1300. In Campo delle Beccarie si trova un lato del palazzo della famiglia Querini, il resto dell’edificio fu demolito nel 1310 come rappresaglia contro la famiglia per aver capeggiato la rivolta contro il doge Domenico Gradenigo.

Ca’ d’Oro è un magnifico palazzo gotico che si affaccia sul Canal Grande. Fu costruito nel XV secolo e deriva il proprio nome dalle lamine dorate che originariamente ricoprivano i dettagli delle sculture della facciata. Ca’ D’oro ospita oggi la Galleria Franchetti, un’ importante collezione di bronzi, tappeti e dipinti d’arte veneziana. Tuttavia una buona ragione per visitare il palazzo è anche la possibilità di uscire sulle balconate al primo e al secondo piano e godere di una splendida vista sul Canal Grande.

Vicino alla stazione dei treni, nel sestiere di Canareggio, si trova il ghetto. Il 29 marzo 1516 la Repubblica di Venezia decise di sistemare dentro un’unica area tutti gli ebrei residenti in città. Il Ghetto fu considerato il luogo ideale, poiché era lontano dal centro della vita pubblica ed era completamente circondato da canali, formando così una prigione naturale. La parola ghetto deriva dal dialetto veneziano ed indicava il getto, o ghetto, delle bombarde, poiché questa era la zona della città dove si trovavano le fornaci. Il ghetto è una zona piuttosto piccola e all’aumento del numero degli abitanti fu necessario trovare atro spazio e fu così istituito il Ghetto Nuovo nel 1541. Per recuperare altro spazio le abitazioni del ghetto sono cresciute in altezza, arrivando fino a sette piani. Nel 1797 Napoleone abolì le restrizioni contro gli ebrei e le porte del ghetto furono definitivamente aperte e più tardi, sotto gli Austriaci, gli ebrei godettero di considerevoli libertà.

Lontano dai più frequentati itinerari turistici si trova l’Arsenale, nel sestiere di Castello. I suoi cantieri sono stati fondati nel 1104 e per centinaia di anni le sue mura hanno nascosto dalla vista la costruzione delle navi della Repubblica di Venezia. Migliaia di arsenalotti (i lavoratori dell’Arsenale), ognuno specializzato in uno specifico mestiere, lavoravano in una catena di montaggio centinaia di anni prima dell’era industriale. L’Arsenale vecchio è il centro di questo complesso, ma quando i bisogni marittimi della Repubblica aumentarono venne allargata l’area di questo cantiere. Nel 1303-04 venne effettuato il primo ampliamento, conosciuto come La Tana, che occupa l’intera lunghezza del lato sud. L’Arsenale Nuovo fu aggiunto nel 1325 e fu seguito nel 1473 dall’Arsenale Nuovissimo. L’Arsenale venne chiuso con l’avvento della produzione industriale. L’entrata principale, sormontata dal leone di San Marco, è considerato il primo esempio di architettura rinascimentale veneziana. Da molti anni ormai una parte dell’Arsenale è stata restaurata dall’organizzazione della Biennale e convertita in spazio espositivo per le mostre e gli spettacoli di danza, musica e teatro che si svolgono ogni anno nel periodo estivo. E’ questo un modo inconsueto per accedere agli splendidi spazi di questa costruzione, di cui una parte resta comunque chiusa permanentemente al pubblico.

Le isole della laguna

Murano I Veneziani hanno prodotto e commerciato cristalli e vetro fin dal X secolo. La maggior parte della produzione fu spostata nell’isola di Murano nel 1291 a causa del pericolo di incendi provocato dall’uso del fuoco nella lavorazione del vetro dentro le fornaci. C’ è la possibilità di osservare i maestri vetrai lavorare nei laboratori sparsi per l’isola. Molti laboratori si trovano lungo le Fondamenta dei vetrai e un paio in Viale Garibaldi. Basta cercare l’insegna Fornace. A palazzo da Mula, vicino al ponte Vivarini, l’unico ponte sul canal grande di Murano, si tengono regolarmente delle mostre, il più delle volte il protagonista incontrastato è il vetro.

Burano Famosa per la sua produzione di merletti Burano è un piccolo villaggio con le strade ed i canali che separano le case dipinte di colori pastello. Si dice che i colori vivaci delle case abbiano origine dal desiderio dei pescatori di poter vedere la loro abitazione anche quando stavano più giorni in mare. Gli angoli tranquilli e le zone verdi sono numerosi in quest’isola. Attraverso un ponte di legno si può raggiungere Mazzorbo, un’isola molto più grande, ma dove si trovano solo poche case ed un paio di trattorie.

Torcello Questa splendida isola ebbe il momento di massimo splendore tra il VII ed il XIII secolo, quando era la sede del vescovado di Altino ed era densamente abitata. La rivalità con Venezia e la successione di epidemie di malaria ridussero sistematicamente lo splendore dell’isola e la sua popolazione. Oggi abitano a Torcello solo poche centinaia di persone. Vi si trova l’antica cattedrale in stile veneto-bizantino, la prima ad essere fondata nel VII secolo. Quella che si vede oggi è la ricostruzione dell’edificio avvenuta nel 1008, e si tratta del più antico monumento veneziano non rimaneggiato. Dalla cima del campanile si gode una meravigliosa vista sulla laguna.

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