Trieste

10/10/2007

Ci sono città dove Est ed Ovest si incontrano, città che sono entrate nell’immaginario comune per il fascino nato dalla fusione di più culture e che hanno conservato questa caratteristica inalterata nel tempo. Trieste è una di queste città, adagiata sul golfo di Barcola, il punto più a nord del mare Adriatico, ed in prossimità del confine sloveno. Alle spalle della città l’altopiano carsico fa da sfondo ad un golfo a tratti a picco sul mare, battuto in inverno dal vento di Bora che in alcuni momenti arriva fino a soffiare a 150 km orari. Una splendida vista d’insieme della città si può godere prendendo il tram che da piazza Oberdan porta a Villa Opicina, una frazione di Trieste. Il dislivello superato dalla tramvia è molto ripido e lo storico tram è a tutt’oggi l’unico a funicolare ancora in funzione in Europa. La posizione di confine della città ha determinato la sua sorte per secoli e Trieste è entrata a far parte dell’Italia in modo definitivo solamente dal 1954. Il suo territorio è stato sede di una colonia romana, Tergeste; per brevi periodi è invece stato territorio sottoposto alla Repubblica di Venezia e, quasi ininterrottamente, è stato parte dell’Impero austriaco, che qui aveva il solo sbocco sul mare.

Il passato tanto ricco di Trieste è ben rappresentato dagli edifici religiosi che si scorgono dal Canal Grande, un canale utilizzato in passato per far attraccare le grandi navi mercantili e oggi in parte interrato e al quale possono accedere solamente le piccole imbarcazioni. Si trova nel centro della città ed è visibile dalle rive cittadine. Alla fine del canale si scorge la facciata della chiesa cattolica di Sant’Antonio Nuovo e, a breve distanza ma in perfetto equilibrio tra loro, si trovano il tempio serbo-ortodosso di SS.Trinità e San Spiridione, la chiesa di San Nicolò di rito greco-ortodosso, la sinagoga di Piazza Giotti e la chiesa luterana. Tanta varietà di culti ufficialmente riconosciuti ben racconta del numero di popoli che facevano parte dell’Impero austriaco e sono stati parte integrante della formazione della città. L’impronta lasciata dalla dominazione austriaca è la più visibile ed ha il proprio centro nel quartiere teresiano, tutto intorno al Canal Grande. La zona venne risistemata per volere dell’imperatrice Maria Teresa nel Settecento, quando la condizione di porto franco aveva fatto di Trieste una città importantissima per i commerci con l’Oriente. Le geometrie precise di questo quartiere si discostano dalle altre zone, come il ghetto o i quartieri che salgono verso il colle di San Giusto, che sono invece caratterizzati da vicoli stretti ed intricati.

Tra i ponti che attraversano il canal grande quello più celebre è ponte rosso, dal colore con cui in passato erano dipinte le sue sponde. Oggi vi si trova anche una statua di James Joyce, che a Trieste visse per molti anni insegnando inglese ed ebbe tra i suoi allievi Italo Svevo, altro cittadino illustre della città. Passeggiando per le strade di Triste si trovano altre statue di personaggi che qui sono nati o vissuti: Svevo è in prossimità della Biblioteca Civica, all’ombra di Piazza Hortis; Umberto Saba invece si aggira nei dintorni della libreria antiquaria che porta il suo nome. Vicino al Canal Grande si trova Piazza Ponte Rosso dove si svolge il mercato. Qui si trova la fontana del Giovannin, uno degli sbocchi dell’acquedotto che portava l’acqua in città.

Poco distante si trova Piazza Unità D’Italia, una delle più grandi al mondo che si affacci direttamente sul mare. Quella che vediamo oggi è la piazza realizzata nel corso dell’Ottocento, quando furono abbattuti gli edifici precedenti e venne data alla piazza l’attuale forma quadrata i cui lati sono delimitati da importanti palazzi: il municipio, con la facciata rivolta verso il mare; il barocco palazzo Pitteri, l’unico edificio sopravvissuto alla risistemazione ottocentesca; Casa Stratti ospita invece il Caffè degli Specchi, uno dei caffè storici di Trieste. Sugli altri lati si trovano il palazzo del Lloyd Triestino ed il Teatro Verdi. La fontana di Piazza Unità d’Italia è decorata con le sculture che rappresentano la personificazione di quattro continenti, poiché quando venne inaugurata, nel 1751, erano i soli conosciuti. Quasi in prossimità della piazza, lungo le rive cittadine, si inoltra nel golfo triestino il Molo Audace, così chiamato dal nome del cacciatorpediniere che nel 1918 fece sbarcare in città i primi soldati italiani che avrebbero riconquistato Trieste all’Italia. Oggi l’ancora del cacciatorpediniere si trova alla base del faro della Vittoria. Il molo è uno dei punti di ritrovo degli studenti dell’università di Trieste, che lì vanno a leggere, chiacchierare, prendere il sole d’estate.

Dal colle di San Giusto, che domina la città, si possono vedere le rovine romane: il foro e la basilica. Più in basso si trovano invece l’arco di Riccardo, antica porta cittadina sempre di epoca romana, e l’anfiteatro riportato in luce negli anni Trenta. In passato dal teatro era possibile scorgere il mare, ma oggi le abitazioni ne impediscono la vista. Sulla cima al colle di san Giusto si trova il castello, rimaneggiato da Veneziani e Austriaci in epoche diverse, ma di antichissima origine. Il castello è oggi la sede del Museo Civico della città ed è a poca distanza dalla cattedrale di San Giusto, santo patrono cittadino. La cattedrale sorge in parte sui resti dell’antica basilica romana, ma è anche il risultato dell’unione medievale di due edifici separati, motivo per cui la facciata è asimmetrica. La chiesa ed il campanile sono rivestiti in pietra grigia ed un enorme rosone abbellisce la facciata austera di questo edificio. Tutta l’area del colle di San Giusto fa parte del Parco della Rimembranza e vi si respira un’atmosfera particolarmente tranquilla sebbene ci si trovi nel centro storico della città.

Uno dei simboli più famosi di Trieste è il castello di Miramare, che sorge su un promontorio della baia di Grignano, poco fuori città, ma raggiungibile anche a piedi dalle rive. Il castello ha lo stile fiabesco dei bianchi manieri ottocenteschi austriaci e venne costruito su disegno di Massimiliano D’Austria, fratello dell’imperatore Francesco Giuseppe. Secondo la tradizione venne costruito per la sua futura sposa, Carlotta. In realtà venne utilizzato come dimora per pochissimo tempo, poiché Massimiliano, nominato imperatore del Messico, partì per quel lontano impero e lì morì pochi anni dopo. Leggenda vuole che chiunque abiti nel castello sia condannato da una maledizione a morire di morte violenta. La residenza rispecchia i gusti di Massimiliano: il suo amore per il mare si ritrova nella sua camera da letto, che è semplice come la cabina di una nave, o in un’altra sala che ne riproduce la poppa. La passione per la natura di Massimiliano lo portò creare un grande parco dove si trovano migliaia di specie rare di piante e splendidi percorsi artificiali creati per passeggiare in tranquillità. Il castello è visitabile e vi si tengono molte manifestazioni nel corso dell’anno.

Barcola è una delle frazioni di Trieste frequentata per gli stabilimenti balneari e si estende tra la città e Miramare. Nelle sue acque a metà ottobre si svolge ogni anno la famosa Barcolana, una regata velica tra le più importanti al mondo. Vi possono partecipare le barche a vela di ogni dimensione a partire da sei metri ed è aperta a tutti. Questo ha fatto sì che la Barcolana sia diventata una delle più grandi gare veliche al mondo, fino a toccare più di 2.000 partecipanti del 2006. Lo spettacolo che si gode dal Carso durante la gara lascia senza fiato. Sul poggio di Gretta si trova il famoso faro della Vittoria, il terzo al monto per altezza (130 metri). La sua silhouette in pietra bianca si scorge da lontano ed è uno dei simboli della città, con la statua della Vittoria Alata che lo sovrasta. Fu voluto nel 1918 e la sua funzione non è solo quella di faro, ma anche di monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale.

Sempre affacciato sul golfo di Trieste si trova il castello di Duino, costruito su uno sperone roccioso a picco sul mare. Il castello è la residenza dei principi Von Thurm und Taxis ed è diventato un luogo di culto per i grandi ospiti che ha avuto nel passato, tra tutti Rainer Maria Rilke. Il poeta, ispirato dal bellissimo paesaggio, scrisse qui alcune delle Elegie Duinesi. E’ possibile passeggiare su un sentiero intitolato a Rilke che dall’alto del costone roccioso arriva a Sistiana, un altro piccolo centro della costa. Il castello è visitabile dal 2003 così come il parco ed il bunker costruito scavando nella roccia durante la Seconda Guerra Mondiale.

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