Una vacanza ad Atene e la piacevole riscoperta del soggiorno in ostello
Nel corso degli ultimi anni, senza accorgermene, ho sviluppato un atteggiamento snob nei confronti degli ostelli. Mi stavo trasformando nella classica (e insopportabile) persona che seduta a tavola dopo cena se ne esce con frasi come "Negli ostelli non puoi incontrare la gente VERA e io voglio vivere esperienze di viaggio VERE, come accamparsi in un fossato a bordo di una strada sterrata in India durante una tempesta monsonica e con formaggio e cracker come cena". Ecco, questa era la mia indole, fastidiosamente snob!
Fra l'altro ho il sonno leggero per cui l'idea di condividere un soggiorno in camerata con altri ospiti non mi allettava ed ero sempre alla ricerca di alternative.
Non fraintendetemi, in passato ho soggiornato in ostello varie volte, ma si tratta di esperienze che risalgono ai miei primi viaggi all'estero, in Inghilterra e poco altro. E sicuramente si trattava di piccoli viaggi, fatti con i miei amici. Adesso invece stavo preparando il mio viaggio in solitaria in Grecia e non so perché l'idea di stare in un ostello mi è suonata bene. Ho quindi prenotato una stanza all'Athenstyle nei pressi di piazza Monastiraki. E mi sono ritrovata ad alloggiare in una suite, dotata di tutti i comfort, con una piccola (e utilissima) cucina e con un ampio balcone con tanto di vista sull'Acropolis!
Trattandosi di un periodo di bassa stagionel'ostello non era particolarmente affollato, ma il bar sulla terrazza con vista mozzafiato era sempre aperto la sera e c'era un bel po' di gente che ci bazzicava. Considerando che una pinta di birra in molti bar di Atene costa sui 5,00€, l'happy hour del rooftop bar con offerta 2x1 e birre a 3,00€ è stata una bella scoperta e le serate si sono fatte d'un colpo piacevoli e festose!
Cenare da soli si può fare, ma bere da soli è da ubriaconi! Goffamente mi sono avviata verso il bar e ho salutato la barista, Anna, ordinandole una pinta di birra. Da lì abbiamo iniziato a chiacchierare e tra una parola e l'altra si è inserito nel discorso anche Steve, il ragazzo di Anna. Una cosa tira l'altra e senza accorgermene avevo fatto amicizia con tanta bella gente dell'ostello, alcuni parte dello staff, altri semplici ospiti di passaggio. E lì che ho pensato, caspita, questa è la cosa più bella dello stare in ostello e con il tempo me ne ero scordata!
Stare bene in un posto e avere la sensazione che "rompere il ghiaccio" è del tutto naturale...beh, per me è un'esperienza impagabile. Sono canadese e ho vissuto per anni a St. John dove mi sentivo spesso depressa e in trappola. Ho sempre amato i miei amici e coinquilini, ma ho sempre pensato che fossero troppo concentrati sui loro progetti e nient'altro. Anche al mio “going away” party ho dovuto letteralmente trascinare queste persone per fare un po' di festa al bar e alcuni hanno rinunciato perché non avevano tempo! Immagino stiano crescendo, mentre io sto provando a mantenere il mio spirito da Peter Pan. Ad ogni modo l'atmosfera rilassata dell'AthenStyle e la facilità con cui ho conosciuto un sacco di gente in ostello mi ha shockato! Nella mia vita a St. John una cosa del genere non era nemmeno pensabile!
Nei giorni successivi ho passato un bel po' di tempo con Anna, Steve, gli ospiti dell'ostello e con Sofia, la carinissima manager dell'ostello. Proprio con lei mi è capitato di prendere un caffé sulla terrazza, parlando di come le cose stanno cambiando ad Atene. Ed è stata una bella chiacchierata dopo la quale sono andata in un pub irlandese a guardare il Canada stracciare la Finlandia dell'Hockey ai giochi olimpici! Non poteva esserci finale di giornata migliore!
Tornando all'AthenStyle devo dire che sono stata davvero bene, non solo per il calore della gente, ma anche perché l'ostello è davvero delizioso: ha un ampia zona lounge al piano terra e la reception è aperta 24 ore su 24. A chiunque vada ad Atene consiglio l'AthenStyle...io ho già deciso che ci tornerò a metà aprile! ;)
Articolo e foto di Candice Walsh, guest blogger di candicedoestheworld.com.