Barcellona!

28/04/2008

Non solo fiesta e Gaudì, partite alla scoperta di una delle città più dinamiche d’Europa.

Per capire il valore della modernità a Barcellona si deve tenere conto del fatto che la città che vediamo oggi è il frutto dello sviluppo degli ultimi 150 anni e poco più, sebbene la sua storia risalga, ancora una volta, ai Romani.

La città vecchia, con il quartiere gotico, è il cuore della città che rimase immutato dalla fondazione nel 15 a.C. fino alla metà dell’Ottocento. Grande porto di mare del Mediterraneo e aperta alle rotte mondiali che accrebbero la sua ricchezza, la città rimase invece rinchiusa entro le mura costruite nel IV secolo. Durante questi secoli la città subì la conquista del popolo Visigoto, degli Arabi e dei Franchi. In seguito si rese indipendente per un certo periodo, mentre l’unione con il regno di Aragona rafforzò la sua potenza, che arrivò a conquistare anche la Sicilia e la Sardegna.

La perdita dell’indipendenza nel 1714 costò cara a Barcellona, che si era battuta contro il re Filippo V: vennero soppresse le istituzioni cittadine e vietato l’uso della lingua catalana. La situazione politica però era in netto contrasto con quella economica, poiché nonostante una nuova occupazione francese ed altre traversie, nel corso dell’Ottocento la città dimostrò la sua forza dando inizio ad uno dei primi piani regolatori mai concepiti, l’Eixample.

Barcellona infatti era rimasta immutata dai tempi della costruzione delle mura, vicino al porto, mentre tutto il territorio alle spalle fino alla catena di monti era desolato. Lungo le pendici dei monti sorgevano le case di vacanza della buona borghesia cittadina, che lì si ritirava a passare i caldi mesi estivi. Il piano Cerdà estese la città a tutto questo territorio tra il Gotico ed i monti, con una rete di isolati quadrati tagliati da strade a scacchiera: era nata la Barcellona moderna. Se si guarda la città dall’alto il colpo d’occhio è spettacolare, poiché le strade scendono dalle montagne fino al mare perfettamente dritte, mentre da est a ovest sembrano non avere fine. Fanno eccezione poche arterie, la più famosa delle quali è l’Avenida Diagonal, che da nord-ovest attraversa la città verso sud-est.

Si dice Barcellona e si pensa alla Rambla, il viale alberato che dal porto arriva fino a Plaça Catalunya e quindi prosegue verso nord prendendo il nome di Rambla Catalunya. Il viale costituisce insolitamente il centro della vita cittadina e attira i turisti per il solo fatto di essere un viale alberato dove si trovano artisti di strada e fiorai, bancherelle di animali e, immancabili, i borseggiatori.

Lungo il suo percorso si trovano il celebre Teatre del Liceu ed il coloratissimo mercato della Boqueria, mentre palazzi dalle architetture originali portano a camminare con il naso all’insù. In Carrer Nou della Rambla si trova palazzo Guell, opera di Antoni Gaudì, che permette un primo approccio con l’architetto che più ha segnato l’architettura cittadina. Gaudì infatti ha realizzato il restauro di alcuni palazzi e la creazione di edifici e chiese, che sono il simbolo di Barcellona oggi. Lungo il Passeig de Gracia, viale parallelo alla Ramala Catalunya, si trovano infatti due palazzi di cui Gaudì curò il restauro: Casa Battlò e Casa Milà, più conosciuta come la Pedrera.

Casa Battlò è un edificio alla cui sommità il tetto si trasforma nella coda di un drago, mentre le vetrate alle finestre del primo piano ricordano le ossa umane, motivo per cui la casa viene anche chiamata ‘delle ossa’; il colore dominante è l’azzurro sfumato nel viola e nel verde, con punte di giallo. L’architettura di Gaudì è un tripudio di linee morbide e forme fantastiche tese a riprodurre ciò che è già presente in natura, e dunque lontano mille miglia dalle linee perpendicolari che sono invece il tessuto urbano della città.

La Pedrera è invece il risultato dell’unione di due diversi palazzi, armoniosamente uniti da una facciata in pietra chiara dalle linee ondulate da dove si affacciano i terrazzi e le finestre degli appartamenti. L’inventiva di Guadì si può ammirare entrando nel palazzo e visitando l’attico, concepito come lo scheletro di un animale preistorico, ed il fantastico terrazzo su cui sorgono enormi mascheroni a nascondere i camini. Le maschere che si trovano sul tetto, insieme ad altre sculture simili a campane o guerrieri a guardia dell’edificio, sono uno spettacolo da non perdere.

Seguendo l’itinerario dettato dalle opere di Gaudì arriviamo a quello che è il simbolo della città, la Sagrada Familia. Questa cattedrale è un grandioso esempio dell’inventiva di Gaudì, che subentrò dopo che l’opera era iniziata e ne stravolse il progetto, e della capacità della città di guardare avanti. Infatti la cattedrale, cominciata nel 1882, è a poco più di metà della sua costruzione! Chi visita la Sagrada Familia visita un cantiere in cui gli operai lavorano quasi ininterrottamente da 130 anni. La grandezza di questa costruzione è nella sua stessa incompletezza, poiché fa ancora solo intuire ciò che sarà alla fine. Fino ad oggi le torri campanarie costruite sono 8, alte 120 metri, e con un ascensore si può arrivare fino a metà della loro altezza. Restano da costruire altre torri ben più alte, tra cui quella dedicata a Cristo, che toccherà l’altezza vertiginosa di 170 metri. Oggi si possono ammirare le decorazioni delle facciate della Natività e della Passione, mentre i mosaici colorati che decorano i pinnacoli si possono vedere da vicino salendo sulle torri campanarie.

Tappa immancabile per concludere la Barcellona di Gaudì è il Parc Guell, ai piedi delle montagne. Il nome deriva dal mecenate che commissionò la costruzione di questo villaggio, dove avrebbero dovuto abitare i dipendenti della sua fabbrica. In realtà questo progetto non vide mai conclusione, e le abitazioni costruite furono solo due, ma l’impianto dell’intero progetto è sopravvissuto fino a noi. L’entrata del Parc Guell è segnata da due padiglioni dalle familiari forme ondulate e colorate, mentre la scala di accesso alla parte più alta del parco ospita al centro la lucertola, il simbolo del parco. Dalla scala si accede alla ‘sala delle cento colonne’, ovvero il mercato coperto di quello che doveva essere il villaggio Guell. Salendo ancora si arriva alla piazza circolare che sorge sopra il tetto del mercato. La piazza è concepita come un terrazzo panoramico sulla città ed è delimitata da una panchina ondulata che gira tutt’intorno al terrazzo. Questa piazza doveva servire anche come bacino per la raccolta dell’acqua piovana che, filtrata e fatta passare attraverso le colonne del mercato sottostante, andava a depositarsi nella vasca di raccolta costruita sotto il mercato. Se si sale fino alla cima del parco si arriva ad uno spiazzo da dove ammirare la città.

L’altro grande architetto che ha dato a Barcellona degli edifici splendidi è Lluis Domènech i Montaner. I suoi capolavori sono il Palau de la Musica, nell’intrico delle stradine del Gotico, e l’Hospital de Sant Pau, a pochi minuti a piedi dalla Sagrada Famiglia. Il Palau de la Musica fu inaugurato nel 1908 ed è considerato uno degli edifici più importanti del modernismo catalano. La facciata è interamente decorata con ceramiche colorate, busti di importanti compositori, colonne decorate in diversi stili e colori, mentre i lati dell’edificio e le gigantesche colonne al piano terra sono in mattoni rossi. L’Hospital de Sant Pau, ancora oggi l’ospedale più importante della città, è diviso in tanti padiglioni in stile moresco divisi tra loro da giardini con palme e aranci.

I musei da non perdere sono il Museo Picasso in Carrer Montcada e la Fundació Joan Miró, che si trova in un moderno edificio al Montjuic, il promontorio a sud della città. Questa collina si può risalire a piedi o in funicolare, che poi scende fino al mare. Scendendo invece verso Plaça d’Espagna si incontra il monumentale Museo Nazionale d’Arte Catalana. Barcellona offre questo e molto altro, la sua leggendaria vita notturna non ha infatti bisogno di essere raccontata, basta farsi trascinare dallo spirito della città e dalle migliaia di ragazzi che da tutto il mondo creano un’atmosfera di vacanza in ogni periodo dell’anno!

PS. Per scoprire molto di più su Barcellona e praticare un po’ l’inglese provate a scaricare il tour della città. Cliccate qui per scaricare il walking tour mp3 di Barcellona

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