Le migliori leggende metropolitane sugli ostelli

05/05/2010

Tra orrore e ridicolo...e se ci fosse un fondo di verità?

In Italia cominciano con "mio cugino mi ha raccontato..." (come cantano gli Elio e le storie tese), in U.S.A. preferiscono usare come incipit "A friend of a friend told me...". Naturalmente stiamo parlando di leggende metropolitane, storie curiose e spesso strampalate che sfruttano il passaparola per acquisire una sempre maggiore credibilità.

Anche sugli ostelli circola una grande quantità di leggende metropolitane e il film Hostel di Eli Roth lo dimostra. Lì si vedevano dei giovani ragazzi finire in un ostello di una piccola cittadina slovacca, dove dei maniaci pagavano il gestore per ammazzare gli ospiti nei modi più truci. Brutta storia, certo, e in questo articolo ne metteremo assieme altre 5, le più celebri e divertenti!

LA STANZA PUZZOLENTE

La leggenda della stanza puzzolente

Un vero classico del genere, questa leggenda si comincia a sentire negli ostelli a Las Vegas per poi diffondersi a macchia d'olio negli U.S.A e in tutto il mondo. Una coppia di ragazzi decide di festeggiare il terzo anniversario di fidanzamento con un bel weekend a Las Vegas. Entrati nella loro stanza i due giovani innamorati restano disgustati dalla puzza che aleggia nell'aria. Alla reception, di fronte alle lamentele insistite dei clienti, il gestore prende tempo: offre ai ragazzi una cena al ristorante per scusarsi e, nel frattempo, incarica una donna delle pulizie di sistemare la stanza. Al loro rientro in ostello i ragazzi sono felici e un po' ubriachi ed entrano di gran carriera nella stanza, decisi a festeggiare il loro fidanzamento. Si buttano subito sul letto, bevono un altro paio di birre, si spogliano e cominciano a baciarsi, salvo sentire di nuovo una zaffata maleodorante. Lei dice a lui che non ce la fa a fare l'amore con quella puzza e lui, ubriaco e accecato dalla rabbia inizia a mandare all'aria mezza stanza. Ribalta i comodini, strappa le tende, prende a calci il letto...e proprio in conseguenza di tutto ciò, scatta la macabra scoperta: sotto il materasso giace il cadavere di una donna in decomposizione.

LO SPAZZOLINO E LA MACCHINA FOTOGRAFICA

La storia dello spazzolino in ostello

Questa storia comincia a circolare nell'ambiente degli ostelli in Spagna, ma non mancano varianti e versioni simili nel resto d'Europa. Una ragazza prenota una stanza singola in ostello, si fa una doccia e disfa la sua valigia. Una volta sistemata decide di andare a mangiare qualcosa ed esce. Al suo rientro la stanza è vuota. Un ladro ha preso tutto, vestiti, asciugamani, iPad, valigia...un disastro! Gli unici 2 oggetti risparmiati dal ladro sono lo spazzolino da denti e una macchina fotografica analogica. Per quanto si tratti di una vecchia macchina a pellicola la ragazza si stupisce del fatto che il ladro non l'abbia presa, ma non dà peso alla cosa. Denuncia il furto alla polizia e prosegue il suo tour della Spagna, triste per gli oggetti persi, ma felice di poter fare qualche altra foto del suo viaggio. Tornata a casa racconta il tutto agli amici e porta a sviluppare il rullino delle foto. Ma tra uno scatto della Sagrada Familia e uno della Plaza Mayor ecco spuntare delle immagini inaspettate: una persona incappucciata usa il suo spazzolino nei modi più disparati e disgustosi.

L'INGREDIENTE SPECIALE

La leggenda delle mensa dell'ostello

In Ungheria circola un'altra storia bizzarra con sfumature culinarie. Pare infatti che uno studente avesse prenotato un ostello con l'intenzione di risparmiare qualche soldo. La scelta era caduta su di un piccolo ostello in periferia che offriva colazione e cena incluse nel prezzo. La struttura non era granché e il bagno era piuttosto sporco, ma il cliente si era adattato, convinto che, pur di risparmiare un po', valesse la pena fare qualsiasi sacrificio. La cena era però destinata a fargli cambiare idea. Nella più tipica tradizione ungherese, infatti, la mensa dell'ostello offriva un piatto fumante di Goulash e patate agli ospiti. Inizialmente lo studente, molto affamato, aveva mangiato con gusto il piatto, per nulla dubbioso del gusto leggermente acido della pietanza. Al quinto boccone però gli capitò in bocca un pezzo oblungo e croccante, impossibile da masticare. Si sfilò il pezzo dalla bocca per scoprire con orrore che si trattava di una falange umana con tanto di unghia. Secondo le varianti si trattava del dito del cuoco o dei resti di un ospite dell'ostello ucciso dal gestore dopo che si era lamentato della sistemazione.

I SOLDI NELL'ARMADIETTO

Il receptionist maniaco dell'ostello in Cina

Negli ostelli in Cina si parla spesso di una leggenda metropolitana a dir poco grottesca. Il gestore dell'ostello infilava nell'armadietto personale delle clienti che occupavano le camerate femminili una banconota da 100 Yuan. Le ragazze che si intascavano felici la banconota erano snobbate dal gestore, viceversa se qualche ragazza, spinta da un forte senso etico, portava i soldi alla reception era destinata ad un soggiorno infernale. Il gestore dell'ostello era infatti un single paranoico in cerca di moglie e si era inventato questo espediente della banconota per trovare la sua anima gemella. Secondo la leggenda l'ostello è stato chiuso dopo numerose denunce per molestie sessuali rivolte contro il gestore dell'ostello.

IL GAP YEAR

L'incredibile storia del Gap Year finito male

L'ultima 'urban legend' ha luogo in un ostello in Portogallo. Il cliente di questa struttura era in un cosiddetto 'Gap Year', la pausa che molti ragazzi si prendono quando finiscono gli studi e prima di iniziare un altro percorso formativo o prima di lavorare. Un anno dedicato a se stessi in cui spesso si finisce per viaggiare molto, in giro per il mondo. Il ragazzo aveva già toccato la Grecia, la Sicilia, la Libia e il Marocco prima di approdare verso fine agosto in Portogallo. Era molto caldo e, arrivato all'ostello, il cliente aveva cominciato a manifestare problemi respiratori, nausea e spossatezza, passando tutto il tempo a letto. Dopo due giorni in cui non era mai uscito dalla stanza, i gestori, insospettiti dal suo continuo tossire, erano entrati nella stanza con un passepartout. La scena era davvero raccapriciante: il ragazzo era sdraiato a pancia in su sul letto, e sul suo torso nudo c'erano numerose pustole infette. L'aria nella stanza era irrespirabile e i gestori hanno subito lasciato la stanza, chiudendo la porta e coprendosi la bocca e il naso con un fazzoletto. Chiamata l'ambulanza e arrivati i soccorsi il ragazzo è stato portato via da un reparto specializzato in malattie infettive che ne ha diagnosticato una forma acuta di peste bubbonica. Non è ancora chiaro dove il ragazzo avesse contratto la malattia, ma l'ostello ha dovuto chiudere per ragioni di sicurezza igienica per mesi.

Per fortuna queste brutte storie sono solamente delle leggende metropolitane. Come allo stesso modo sono leggende metropolitane le tante idee stereotipate che alcuni hanno degli ostelli. Gli ostelli sono molto cambiati rispetto ad un tempo ed ora sono strutture moderne, pulite, dinamiche, piene di servizi e che spesso non hanno nulla da invidiare alla maggior parte di hotel e alberghi (se hai dubbi dai un'occhiata alla nostra galleria pinterest dedicata agli ostelli di design). Quindi, dopo aver fatto una bella risata su queste leggende metropolitane, prenota un bell'ostello per le tue prossime vacanze!

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